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Data center e consumo di suolo: una proposta per coniugare sviluppo e sostenibilità

Nel dibattito sul nuovo Testo Unico delle Costruzioni, emerge una proposta interessante per conciliare le esigenze del mercato immobiliare con l’obiettivo del consumo di suolo zero. Come evidenziato dallavv. Guido Inzaghi, nell’odierno articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore, una possibile soluzione potrebbe consistere nell’inserimento nel testo normativo della rinaturalizzazione di aree dismesse, anche in comuni diversi da quello dell’intervento principale, come alternativa alla costruzione su suolo vergine.

Questa prospettiva, in linea con la recente Nature Restoration Law approvata dall’UE, rappresenterebbe un’utile opzione per progetti infrastrutturali strategici – come data center e hub logistici – che, per ragioni tecniche, non possono sempre insediarsi su aree già urbanizzate. Tuttavia, secondo lo stesso Inzaghi, è essenziale che la pianificazione della rinaturalizzazione sia gestita a livello sovracomunale, per evitare che i limiti locali rendano inefficace l’intero sistema.

Una proposta che punta a rendere realistico e attuabile l’obiettivo del consumo di suolo zero, in una visione di pianificazione territoriale moderna, bilanciata e di respiro europeo.

Qui uno stralcio del contenuto dell’articolo.